Le 5 Leggi Biologiche

Leggi Biologiche

Come imparai da Paolo Trupiano diverse decine d’ anni fa,
cinque semplici leggi biologiche sono alla base di un nuovo modo di intendere la malattia e la terapia.

Questo modo di pensare ci introduce alla conoscenza di due rivoluzioni biologiche: la causa vera di ogni malattia attraverso l’integrazione della psiche la nuova interpretazione della malattia.

Le scoperte del dr. Hamer non sono in contrasto con la modernità e scientificità della Medicina ufficiale.

Non viene contestata l’assoluta necessità dell’operato dei medici, nel loro apporto clinico, chirurgico e farmacologico. La rivoluzione auspicata implica anzi l’integrazione indispensabile tra le scoperte delle Leggi Biologiche e il progresso scientifico medico.

Ma da questa integrazione ne discende un nuovo modo di operare, dove la conoscenza delle cause della malattia e della rivoluzionaria interpretazione della malattia implicano l’abbattimento della paura e la rivalutazione dell’individuo.

In sintesi la malattia è un programma speciale, biologico, sensato. La mission è quella di approfondire e sostenere una scoperta che sta rivoluzionando il modo di intendere la medicina e il corpo umano, rimettendo al primo posto l’individuo, libero e responsabile nella cura della sua salute.

Riduci cosa dicono le persone: cambia percezione. Attenzione alla parola.

Le 5 Leggi Biologiche sono una vera rivoluzione gia’ integrata in Diaita, come vedremo.

La storia della morte del 19enne tedesco, fratello della modella Brigit Hamer, che perse la vita il 18 agosto del 1978 per un colpo d’arma da fuoco

Dirk Hamer

E’ stata appena pubblicata  la storia dedicata alla figura di Vittorio Emanuele e al racconto di quell’omicidio sull’isola di Cavallo, in Corsica, in cui perse la vita, per un colpo d’arma da fuoco tirato – secondo le ricostruzioni – dallo stesso figlio dell’ultimo re d’Italia.

Una storia, quella della morte del giovane tedesco Dirk Hamer in Corsica, che ha rivoluzionato la vita di sua sorella Birgit Margot Hamer e dello stesso Vittorio Emanuele che, prima è riuscito ad arginare le accuse nei suoi confronti ma dopo 20 anni, a causa di alcune intercettazioni, è stato incastrato. Ma andiamo con ordine. 

La storia vera della morte di Dirk Hamer

Era il 18 agosto del 1978. Un gruppo di ragazzi si trovava in vacanza in Sardegna e decise di andare a fare un’escursione in Corsica e, nello specifico, sull’isola di Cavallo dove la famiglia Savoia era in esilio. Tra questi c’era il miliardario Niky Pende e alcuni suoi amici tra cui la modella tedesca Brigit Hamer che, chiese ai genitori di poter andare a fare questa gita con gli amici ma loro le dissero che sarebbe potuta andare solo insieme a suo fratello. Così, il ragazzo, che all’epoca aveva 19 anni partì per l’isola di Cavallo con sua sorella e i loro amici in barca.
Quella che doveva essere una spensierata giornata d’estate, in barca, tra giovani ricchi e desiderosi di divertirsi diventò una tragedia. Decidendo di dormire sull’isola della Corsica e tornare in Sardegna il giorno dopo, i ragazzi commisero l’errore di prendere il gommone di Vittorio Emanuele di Savoia e questo gesto non fu affatto preso bene dall’erede al trono d’Italia che andò davanti alla barca dei ragazzi nella notte e sparò due colpi con la sua carabina. Uno di questi colpì il giovane Dirk, che era disteso sul letto dentro la barca e lo ferì al punto che, dopo qualche mese, a dicembre dello stesso anno, il ragazzo morì. 

Le accuse a Vittorio Emanuele di Savoia (poi scagionato)
Vittorio Emanuele di Savoia fu arrestato con l’accusa di omicidio di Dirk Hamer. Uno dei suoi proiettili, infatti, aveva colpito l’addome del giovane mentre dormiva sulla barca Il Mapagia della famiglia Leone. La difesa di Vittorio Emanuele sosteneva che il corpo mortale provenisse da qualcun altro che avrebbe sparato durante la colluttazione tra lui e Nicky Pende. La barca, poi, fu subito smantellata senza che la si potesse perquisire. Inoltre la difesa fece notare che i proiettili che colpirono Dirk erano di un calibro diverso da quelli della carabina di Vittorio Emanuele (gli venne contestato però, ma senza prove, di aver sostituito l’arma). Vittorio Emanuele fu prosciolto dalle accuse di omicidio nel novembre del 1991 dalla Corte d’Assise di Parigi e fu condannato solo a 6 mesi di carcere per il porto abusivo della sua arma da fuoco, usata al di fuori della propria abitazione.  

Le intercettazioni nel 2006: “Li ho fregati”

Era il 2006 e, nello specifico, il 21 giugno quando delle intercettazioni fatte durante la presenza di Vittorio Emanuele di Savoia nel carcere di Potenza, arrestato per lo scandalo di Vallettopoli, che venne riaperto il caso dell’omicidio di Dirk Hamer. Il padre di Emanuele Filiberto, infatti, parlando con i suoi amici dentro il carcere e non sapendo di essere intercettato disse di aver “fregato il tribunale francese” ammettende di aver colpito lui stesso Dirk con il suo fucile. 

«Anche se avevo torto devo dire che li ho fregati. È davvero eccezionale: venti testimoni e si sono affacciate tante di quelle personalità importanti. Ero sicuro di vincere. Io ho sparato un colpo così e un colpo in giù, ma il colpo è andato in questa direzione, è andato qui e ha preso la gamba sua, che era steso, passando attraverso la carlinga”.

Queste parole – che ancora oggi Vittorio Emanuele nega – sono state considerate inconsistenti e forzate dalla stampa che, pubblicò il video di questa conversazione che diventò così di dominio pubblico. Vittorio Emanuele fece causa sia alla sorella di Dirk, Brigit e al giornalista che aveva diffamato in un articolo. Le accuse sono state respinte e, nel 2017, la Cassazione ha condannato Vittorio Emanuele a 2 anni di carcere per calunnia nei confronti della sorella dell’Hamer che aveva confermato la sua responsabilità nell’omicidio del fratello, poi pubblicata dal giornalista in un articolo.  

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